La donazione di midollo è riconosciuta dal Servizio Sanitario Nazionale?
I diritti del donatore sono oggi riconosciuti in modo specifico dalla legge n. 52 del 6 marzo 2001, la cui recente entrata in vigore dopo anni di iter parlamentare si deve all'impegno e agli sforzi di tutta l'organizzazione ADMO in Italia.
Il donatore di midollo osseo è equiparato agli altri donatori (assenza retribuita dal posto di lavoro per il tempo occorrente a effettuare la tipizzazione HLA, gli esami necessari a verificare l'eventuale compatibilità con un paziente e la donazione effettiva a carico del servizio sanitario, così come l'assicurazione infortuni, ecc.) e finalmente il Registro Italiano può operare con la sicurezza e l'autorità conferitagli dalle Istituzioni nazionali, al pari di quelli degli altri 43 Paesi collegati.
ADMO può fornire a tutti gli interessati le indicazioni più opportune, in funzione della residenza del potenziale donatore.
Il 5 giugno 2002, con Decreto del Ministro della Salute, ADMO è stata nominata nella "Commissione Nazionale per i trapianti allogenici da non consanguineo" prevista dalla legge sopraindicata.